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SIEFF 2012. The Winners.

SIEFF 2012
Si è chiusa nella serata di sabato 22 settembre l'edizione 2012 del SIEFF, il Sardinia International Ethnographic Film Festival con la proclamazione dei vincitori delle 4 sezioni in concorso.
La giuria - composta dagli antropologi Paolo Chiozzi (Università di Firenze), Judith MacDougall (Australian National University di Canberra), Antonio Marazzi (Università di Padova), Colette Piault (presidente della Société Français d'Anthropologie Visuelle) e Rossella Ragazzi (dell'Università norvegese di Tromsø) - ha assegnato i seguenti premi:

Premio “Grazia Deledda” per il miglior film/“Grazia Deledda” Prize for the Best Film:

The Boy Mir – Ten Years in Afghanistan (2011 / Regno Unito / 89min) di Phil Grabsky.
“Il film segue dieci anni della vita di un ragazzo, Mir, e della sua famiglia nell' Afghanistan contemporaneo. Questo Paese è abitualmente rappresentato nei media solo come una regione devastata dalla guerra e si ha raramente accesso alle persone. Il film-maker, lui stesso dietro la videocamera per un lungo periodo di tempo, elabora un rapporto attraverso il quale si raggiunge un'ampia prospettiva degli eventi storici attraverso l'esperienza di momenti spontanei nella vita dei soggetti”
“The film follows ten years in the life of a boy, Mir, and his family in contemporary Afghanistan. This country is usually seen in the media only as a war – torn region where we rarely get to know real people. The film-maker holding the camera himself over a long period of time develops a rapport where we perceive the wide view of historical events though experiencing spontaneous moments of life of these people”

Premio per il miglior film prodotto e ambientato in paesi del Mediterraneo/Prize for Best Film, set and produced in a Mediterranean country:

Tea or Electricity (2012 / Belgio / 93min) di Jérome La Maire.
“Questo film riesce a ritrarre il processo dell'irruzione della modernità nella vita di un remoto paese alle pendici dell'Atlas, in Marocco. Il progetto di portare per la prima volta l'elettricità in un sito di così difficile accesso crea non pochi dilemmi e discussioni, seguite da vicino dal cinesta. La sua determinazione e graduale familiarità con gli abitanti del paese rivela tutta una serie di relazioni interpersonali con magistrale sottigliezza, prima del radicale cambiamento economico e sociale che l'elettricità porterà loro”
“This film succeeds in portraying the irruption of modernity in the life of a remote village on the slopes of Atlas in Morocco. The project of bringing electricity in such a difficult site opens for dilemmas and controversies, closely followed by the film-maker. His determination and gradual acquaintance with the villagers reveals subtle interpersonal relationships before the radical economic and social change that electricity will bring to them”

Premio per il miglior film di autore sardo/Prize for Best Film by a Sardinian director:

Francilene – storia di una quebradeira (2011 / Italia / 26min) di Stefania Donaera.
“In una remota regione del Brasile, la macchina da presa di Stefania Donaera permette di sentire il calore e l'intelligenza di una donna che non è solo una madre amorevole per i suoi bambini, ma anche un'attivista per i diritti alla terra che permettano alla sua comunità di migliorare le condizioni di vita”
“In a remote area of Brazil, Stefania’s camera allows to sense the warmth and intelligence of a woman who is not only a loving mother to her small children but also an activist for land rights that will enable her family to live a better life”

Premio per il film più innovativo/Prize for Most Innovative Film:

Il passo dei misteri (2012 / Italia / 30min) di Nanni Angeli e Paolo Angeli.
“Una ricerca fotografica ed etnomusicologica di lungo respiro è tradotta in un film. Attraverso un approccio innovativo, la narrazione dei riti della Settimana Santa di Cuglieri è qui raccontata creando un "nuovo" linguaggio che include delle componenti estetiche ed emotive di grande suggestione”
"A long lasting photographic and ethnomusicological research is translated into a film. Through an innovative approach the narration of the traditional rituals of the “Settimana Santa” of Cuglieri is here narrated creating a “new” language that includes aesthetic and emotional components"

Menzione speciale/Special Mention:

Bitter Roots – The end of Kalahari myth (2010 / Regno Unito / 71min) di Adrian Strong e Il cineasta è un atleta – Conversazione con Vittorio De Seta (2010 / Francia / 80min) di Vincent Sorrell e Barbara Vey
"Questi due film celebrano la continuità della tradizione del film etnografico, sottolineando l'importanza di preservare l'eredità dei nostri maestri in quanto esempio e guida per le nuove generazioni di cineasti –antropologi”
"These two films celebrate the continuity of the tradition in ethnographic film, stressing the importance to preserve the legacy of our masters as an example and guideline for new generations of anthropological film-makers"


Raccomandazione della Giuria/Recommendation from the Jury:


Il maggio delle mondine” (2011 / Italia / 45min) di Francesco Marano.
“Il cineasta è stato coinvolto in una equipe di ricercatori di etnomusicologia al fine di carpire la spontaneità nel provocare racconti legati alla storia orale e all'abilità di cantare di un gruppo di ex mondine in pensione. Il risultato è un film che mette in luce memorie e storie di vita espresse attraverso i loro canti spontanei”
"The film-maker was involved in an ethnomusicological long-term research team in order to capture the spontaneity in eliciting oral history and chanting abilities of a group of aged formed “mondine”.
The result is a joyful filmic narration highlighting life memories expressed through their spontaneous songs"


Galleria fotografica
  • Il Presidente dell'ISRE Salvatore Liori apre i lavori
  • Il Presidente dell'ISRE Salvatore Liori
  • Il Sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi
  • L'intervento dell'Assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi
  • L'intervento dell'Assessore regionale alla Pubblica Istruzione Sergio Milia
  • La presentazione del film Bellas mariposas
  • Salvatore Mereu e gli interpreti di Bellas mariposas