SIEFF in Tour 2007
L'Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna, accogliendo l'invito da più parti rivolto, ha deciso di presentare in alcune delle principali città dell'Isola, con un vero e proprio festival itinerante, i film premiati nel corso della XIII Rassegna Internazionale del Film Etnografico tenutasi nel 2006. In questo modo l’Istituto ritiene di assolvere in maniera più piena al suo ruolo di promozione dell’antropologia visuale quale strumento essenziale per lo studio, la ricerca e il dialogo con le culture di tutto il mondo.
Il calendario della manifestazione, denominata "SIEFF in tour 2007", prevede come prima data Alghero, sabato 14 aprile, alle ore 17, presso la sala "Manno" in via Marconi, 10.
A seguire sono previste le seguenti tappe: Olbia, venerdì 20 aprile, alle ore 16, nell'auditorium dell'Istituto Tecnico "Attilio Deffenu" in via Vicenza, 63; Cagliari, venerdì 4 maggio, alle ore 17, nel salone della Società Umanitaria in viale Trieste, 126; Tortolì, sabato 5 maggio, alle ore 17, presso il cinema "Garibaldi" in corso Umberto,59; Oristano, venerdì 11 maggio, alle ore 17, nella sala del Centro Servizi Culturali U.N.L.A. in via Carpaccio, 9; Carbonia, sabato 12 maggio, alle ore 17, nella sala “Velio Spano” in via della Vittoria, 96; Sanluri, venerdì 18 maggio, alle ore 17, nella sala del Monte Granatico in piazza Castello; Sassari, mercoledì 23 maggio, alle ore 17, presso il Teatro Ferroviario in corso Vico, 14.
La manifestazione è realizzata in collaborazione con l’ Amministrazione Comunale di Sanluri, l'Amministrazione Comunale di Sassari, l’Amministrazione Comunale di Tortolì, l'Associazione Argonauti di Olbia, l’Istituto Tecnico Statale Attilio Deffenu di Olbia, la Società Umanitaria Centro Servizi Culturali di Alghero, la Società Umanitaria Cineteca Sarda di Cagliari, la Società Umanitaria Centro Servizi Culturali di Carbonia e l'U.N.L.A. Centro Servizi Culturali di Oristano.
Questi i film in programma:
Gosto de ti como és (I love you as you are) di Silvia Firmino, prodotto nel 2005, che racconta la festa di Sant’Antonio nel popolare quartiere di Bica, a Lisbona, in Portogallo. Premio per il miglior film prodotto e ambientato in paesi del Mediterraneo, con la seguente motivazione “per la brillante rappresentazione di una comunità urbana coinvolta in una festività tradizionale, rinnovando legami sociali e spirituali”;
Une fanfare africaine di Hugo Zemp, un film, prodotto nel 2004, sulla fanfara che a Jacqueville, presso Abidjan, in Costa d'Avorio, accompagna tutti i momenti importanti della comunità. Premio per il film più innovativo per la capacità di far emergere "...l'interazione tra comunità ed etnografo, dando conto del processo di rinegoziazione di tratti culturali tramite un rispecchiamento nello sguardo dell’Altro."
Whose is this Song? di Adela Peeva (2003) che narra la tragicomica ricerca della verità sull'origine di una canzone di cui tutti, nei Balcani, dicono: "E' nostra".
Premio "Grazia Deledda" per il miglior film “per aver saputo esprimere con sensibilità, attraverso la metafora di un canto, il complesso intreccio di identità culturali e nazionali sovrapposte e spesso conflittuali nell’area balcanica”
Premio per il film più innovativo, per aver saputo rendere “...la problematicità della tematica identitaria quale fenomeno di inclusione e di differenziazione, tematizzando attraverso un viaggio etnografico nozioni centrali del dibattito antropologico contemporaneo...”
Tu nos, Ephysi, protege di Marina Anedda, un film prodotto nel 2006 che racconta la festa di S.Efisio, a Cagliari, attraverso gli occhi e le parole di alcune donne dell’arciconfraternita.
Premio per il miglior film di autore sardo "per aver saputo affrontare un tema classico del film etnografico esprimendolo con intensità partecipativa e abilità comunicativa, supportata da una attenta ricerca della realtà locale e dei vissuti individuali dei partecipanti".
Taimagura Grandma di Yoshihiko Sumikawa (2005), che descrive le opere e i giorni di un’anziana contadina nelle montagne sperdute del Giappone, documentati dagli autori del film per un periodo di 15 anni.
Premio “Grazia Deledda” per il miglior film "per l’intensità espressiva con la quale, nel corso di molti anni di riprese, è stato rappresentato, attraverso la relazione della protagonista con l’ambiente naturale e materiale, il suo mondo spirituale ed emotivo" rinnovando legami sociali e spirituali.
L'ingresso in tutte le sedi è gratuito.