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L’UNIONE SARDA - Storie dal mondo. Il cinema etnografico al festival di Nuoro

Al via ieri a Nuoro il “Sardinia International Ethnographic Film Festival”, rassegna internazionale di cinema etnografico organizzata dall'Istituto Superiore Etnografico della Sardegna. In mattinata la presentazione dell'iniziativa da parte del presidente dell'Isre Emilio Asproni e del sindaco Mario Zidda, e quindi l'intervento di David MacDougall, sulla complessa relazione tra l'atto del filmare del cineasta e la macchina da presa. Nel pomeriggio il direttore dell'istituto etnografico Paolo Piquereddu ha presentato il ricco programma della rassegna incentrata sul tema della globalizzazione. Per una settimana saranno tre le sessioni di proiezioni: mattina, pomeriggio e sera. I trentotto film, risultato di una selezione di 326 opere pervenute all'Istituto Etnografico da tutto il mondo, verranno discussi subito dopo la loro proiezione insieme agli autori e agli studiosi.
Le proiezioni sono state aperte con un documentario cinese: Umbrella , ambientato nella città di Zhong Shan nella provincia del Guangdong, dove numerosi giovani operai provenienti dalle campagne lavorano giorno e notte in una fabbrica di ombrelli. Si è proseguito con End of the Rainbow girato in Guinea e Indonesia; All In This Tea , girato in Cina; con una produzione italiana ambientata in Sardegna: Paleoliche , di Francesco Cabras; e Corpo de Bollywood . Oggi si comincia alle 9 con Losers and Winners , girato in Germania. Si prosegue con produzioni arrivate da Israele, Russia, Etiopia. Nella programmazione pomeridiana La valigia di Tidiane Cuccu , di Umberto Siotto e Antonio Sanna. Un ritratto del senegalese Cheickh Tidiane Djagne, ambulante in Barbagia e di Antonio Cuccu, storico venditore girovago di libri in lingua sarda scomparso da qualche anno.