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LA NUOVA SARDEGNA - Cinema etnografico, villaggio globale

NUORO. Si conclude domani sera nell’auditorium del Museo del Costume di via Antonio Mereu, alle ore 18, con la proiezione di tutti i film premiati, la XIV Rassegna internazionale del cinema etnografico organizzata dall’Isre. Tra le altre cose è disponibile sino a domani un servizio di video “on demand”, aperto a tutti per la consultazione dei film in concorso, di quelli vincitori delle ultime rassegne e della produzione dell’Istituto superiore regionale etnografico. Come aveva illustrato il direttore generale del “Sardinia international ethnographic film festival” Paolo Piquereddu al momento dell’inaugurazione, i 38 documentari, su 326 provenienti da tutto il mondo, selezionati da uno speciale comitato di esperti composto da: Caterina Alves Costa di Lisbona, David MacDougall di Camberra, Marc-Henri Plaut di Parigi e lo stesso Piquereddu, i documentari sono incentrati sul tema della globalizzazione e del conseguente cambiamento economico e sociale. Tra i vari filmati presentati anche quelli di alcuni autori nostrani: "La valigia di Tidiane Cuccu", di Umberto Siotto e Antonio Sanna; e "Le ferie di Licu", di Vittorio Moroni. Rispettivamente si tratta del ritratto del senegalese Cheickh Tidiane Djagne, venditore ambulante nei paesi dell’interno della Sardegna, e, indirettamente, di Antonio Cuccu, storico venditore girovago di libri in lingua sarda scomparso qualche anno fa. Nel secondo caso, quello relativo a “Le ferie di Licu”, il filmato racconta di un giovane senegalese, Licu, immigrato a Roma, dove lavora e appare ben integrato, parte per il Bangladesh per incontrare e sposare la ragazza che i genitori hanno scelto per lui. Molti i documentari che hanno destato l’interesse, sotto vari profili, degli spettatori, ma soprattutto degli studiosi, degli antropologi e sociologi, in primo luogo per gli aspetti scientifici e culturali in generale, insieme a quelli cinematografici. Stasera, alle 18,30, è in programma, sempre nell’auditorium del Museo del costume, la cerimonia di premiazione del vincitore del premio “Grazia Deledda”, al quale andranno 10 mila 350 euro, per il miglior film, mentre domani, alle 18, la proiezione dei documentari premiati. Al miglior film prodotto e ambientato in uno dei paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo, così come al miglior film di autore sardo, insieme a quello più innovativo, andranno 6 mila 200 euro ciascuno.
Antonio Bassu